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JIMMY RAGAZZON
DISCOGRAFIA
ROCK MEMORIES



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21 febbraio 2014


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2 febbraio 2014


Da Musicista a Musicista. Dr. Jimmy Ragazzon
"visita" Snakefinger’s History Of The Blues:
Live In Europe

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*NDB. Era da un po’ che rompevo le balle a Jimmy Ragazzon dei Mandolin’ Brothers (che in passato aveva peraltro manifestato il suo interesse), per scrivere qualcosa per il Blog, ora che il loro nuovo disco Far Out è uscito, sono tornato alla carica, da “editore”, proponendogli un disco “strano”, proprio tipico di Disco Club, da “carbonari” appassionati di musica, e questo è il risultato. Sperando che ci siano dei seguiti, la parola a Jimmy!

SNAKEFINGER – Snakefinger’s History of the Blues: Live in Europe - Promising Music

Un gran bel disco che evoca in me sia bei ricordi, sia altri meno edificanti. Diciamo solo che ero nel mio periodo Amsterdammed e proprio nel bad retiro olandese mi trovavo, a coltivare i miei pessimi hobbies, quando uscì questo album originariamente per la Rough Trade, nel 1984. Finalmente qualcuno si è ricordato di rimasterizzarlo in cd, aggiungerci diverse preziose outtakes e rimetterlo in circolazione in un piacevole packaging, riproponendo un vero e proprio bigino della storia del Blues, consigliato a tutti  www.youtube.com .

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Il grande ed ingiustamente dimenticato chitarrista inglese, Philip “Snakefinger” Lithman, scomparso nel 1987 in seguito ad un attacco cardiaco, si fece le ossa con l’avanguardia musicale del tempo, The Residents ed i pub rockers Chili Willi & The Red Hot Peppers, ma decise di prendersi una pausa e tornò al suo primo amore, il Blues, con una band di 8 elementi completa di horn section, che registrò questo album live in giro per l’Europa.

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Nei primi anni ‘80 Lithman era il chitarrista di riferimento per la cosiddetta musica sperimentale e, oltre a registrare i suoi album, collaborava con The Mutants e l’ex tastierista di Captain Beefheart, Eric Drew Feldman. Ma le sue radici erano proprio nel British Blues, dove militava dai primi anni ’60 e decise di rivisitarle e riproporle, assemblando paradossalmente una band di musicisti californiani di San Francisco, città cult dell’epoca dove si era trasferito nel frattempo e tra cui spiccavano appunto Eric Feldman (qui al basso) e l’ex Stooges, Steve Mackay. Il risultato che venne inciso su vinile fu un’ora di grande traditional Blues, suonato ed interpretato come si dovrebbe fare sempre, con passione e sudore www.youtube.com , che passa da quello acustico di Creeper Blues e You Can’t Get The Stuff No More, allo swing old fashion di You Upsets Me Baby e Natural Ball, alle sfumature jazzy di Stolen Moments www.youtube.com , a quello venato di rock di Crosscut Saw www.youtube.com , in un’impeccabile show in cui troviamo anche una splendida versione di 36 22 36 di Bobby Bland, direi perfetta.

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L’album si apre con una breve ma istruttiva introduzione parlata sulla storia del Blues e su uno dei suoi padri, Furry Lewis, e ripercorre, brano dopo brano, tutta l’evoluzione della musica che è alla radice di tutto il rock & affini che abbiamo ascoltato fino ad ora. Si passa quindi dalle roventi pianure del Mississippi seguendo il percorso della grande migrazione verso il nord, Chicago e Memphis in particolare, attraverso le visioni di Robert Johnson, la ruvidezza di Tampa Red, l’eleganza di Skip James, il più classico e fondamentale Muddy Waters, fino a Big Joe Turner e ai tre King, seguendo un rigoroso percorso storico-musicale, come solo un profondo, sincero ed appassionato conoscitore può fare. Infatti ogni singolo pezzo viene inquadrato e spiegato brevemente da Mr. Snakefinger, senza per altro nulla togliere al fluire del concerto e al suo groove. Insomma blues stuff al suo meglio in una attesa e doverosa ristampa, che oltre a far tornare indietro nel tempo con nostalgia e piacere coloro che già la conoscono, può costituire un quanto mai necessario strumento, utile ai più giovani, per scoprire The Real Blues Thing.

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E, per chi ne volesse sapere di più sulla tribolata storia del popolo afroamericano e sulla sua cultura, mi permetto di consigliare anche un libro eccezionale (aggettivo in questo caso assolutamente corretto) da abbinare all’ascolto del buon Snakefinger

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Al Calore di Soli Lontani

Il racconto epico della grande migrazione afroamericana

di  Isabel Wilkerson

Il Saggiatore

Please, enjoy the ride . . .

Jimmy Ragazzon




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        R2  m a g a z i n e
                         Top 5 by Jimmy Ragazzon

luglio 2012


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ottobre 2012

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aprile 2012

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COLLABORAZIONI
Gnola-Ragazzon con Fabio Treves & Nine Bellow Zero

Buscadero - aprile 2011


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COLLABORAZIONI
Gnola-Ragazzon con Fabio Treves & Nine Bellow Zero
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COLLABORAZIONI
Chitarre, febbraio 2011



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per leggere tutto l’articolo
(l’intervista con Paolo Canevari)

cliccare qui






COLLABORAZIONI
Eric Hanke
www.erichanke.com

Jimmy Ragazzon suona l’armonica nel brano "Mr. Slim’s Blues"
nell’album "Factory Man" di Eric Hanke.

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"I just got Moon Road today, I love it! I like the songs, the style, the production, congratulations men! Tina and I also really like the dvd, I think its a really cool thing to get to know the band a little bit and documents a really cool happening with the band."

Eric Hanke
Dicembre 2010






Buscadero - marzo 2010

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COLLABORAZIONI
Maurizio "Gnola" Glielmo

Recensione CD by Fabio Treves
Maurizio "Gnola" Glielmo & Jimmy Ragazzon
Blues Ballads and Songs 2010

Gnola Blues Band
Gnola Blues Band at MySpace
Gnola & Jimmy at MySpace

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Rootshighway Made in italy 30 (44K)

da Rootshighway

inserito 19/02/2010


M. "Gnola" Glielmo & J. Ragazzon
Blues, Ballads and Songs  [Good Company 2010] freccia roots (1K) 8
Lorenzo Bertocchini Hearts of Stone. Some Bruce Springsteen Songs  [Gomb  2009] freccia roots (1K) 6.5

La strada principale fa una curva e lo sterrato si dirama verso i campi. Ma al "crocicchio" solitario della foto in copertina a Blues, Ballads and Songs di Gnola - Ragazzon è un pò più difficile che un chitarrista incontri il diabolico personaggio che a mezzanotte gli accorda la chitarra e lo trasforma nel più leggendario chitarrista blues di tutti i tempi. Maurizio Glielmo (in arte "Gnola" allora) e quel diavolo di Jimmy (Ragazzon dei Mandolin Bros, invece) ci hanno provato lo stesso, e che fosse a Beulah, Mississippi, o al più probabile incrocio di una risaia nel pavese non fa la differenza, visto che il loro sodalizio artistico si firma tra l’Italia e l’America ed è proprio questo, appunto, il vero "cross road" della loro vicenda musicale (l’uno di ritorno da una breve tournèe americana con la cantante Sandra Hall, l’altro dai più celebri e recenti International Blues Challenge di Memphis con la sua italian roots band, unica candidata). Nessun’altra intenzione quindi, se non quella di un comune intreccio musicale a suggellare un patto fatto di una manciata di brani, scelti in base al gusto di una vita e al puro divertimento senza fronzoli di sorta. Strumenti da strada, una chitarra acustica, un’armonica e un ancor più solida chitarra resofonica, l’elettrica dove opportuno e un pugno di amici della compagnia (Riccardo Maccabruni all’accordion, Joe Barreca al basso, Roger Mugnaini al piano, Elisa Monti e Ileana Rinaldi ai cori) a far così dell’album in questione un canzoniere selezionato tra arrangiamenti di pezzi mai comuni e quattro delle migliori tracce autografe a firma Glielmo (la chiusura sul palesato omaggio a Sonny Landreth di Slidin To Your Door), Ragazzon (la più bella Scarlet quanto alle "ballads" del titolo) o a quattro mani (la più tradizionale Run and Hide e il limpido ragtime Lazy Boy). Il resto apre sugli Everly Brothers di Bye Bye Love passando da Sonny Terry e Brownie McGhee (Confusion), distinguendosi per la (van)morrisoniana Brown Eyed Girl ad hoc per la voce di Ragazzon così come Something Broken diventa il cantato di John Hiatt e il solismo di Landreth nell’unica persona di Gnola, in un sentito tributo all’artista di The Tiki Bar Is Open. Seguono i nomi di Farrell, Bacharach, Anderson, rivelando altre chicche che ci piace ricordare nella Marie Marie di Dave Alvin quanto in Don’t Think Twice It’s All Right di Bob Dylan. A metà, un’incisione live dal milanese Nidaba Theater rivela in Ragazzon un armonicista più che di pregio, e se il resto del disco non lascia dubbi sui due come binomio d’eccezione, il traintime - harp nel traditional Freigh Train Boogie ne riconferma un’altra volta l’indomito blues feeling da un insolito incrocio della provincia italiana.
(Matteo Fratti)

www.myspace.com/gnolabluesband

www.mandolinbrothersband.com


 




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RECENSIONE
di STEFANO TOGNONI
www.lisolachenoncera.it

Maurizio "Gnola" Glielmo & Jimmy Ragazzon
Blues ballads and songs
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Maurizio "Gnola" Glielmo e Jimmy Ragazzon
sono due artisti leader delle rispettive band
di appartenenza, legati da una grande amiciziae
dalla passione per il blues e i grandi del rock.
Con Blues ballads and songs hanno unito le
proprie forze,o per meglio dire le loro voci e
chitarre, per incidere un disco sorprendente.

Maurizio "Gnola" Glielmo ha iniziato la sua carriera nella Treves Blues Band, prima di formare un gruppo a suo nome con il quale ha inciso un LP e tre CD, compreso il best con inediti uscito in questi giorni, e collaborato con artisti di fama internazionale come Dave Kelly, Zora Young, Bob Brunning, Sandra Hall, Chuck Leavell. Jimmy Ragazzon è invece il leader dei Mandolin’ Brothers, pionieri del rooots rock in Italia, che da ben 30 anni portano avanti con passione il loro progetto artistico, testimoniato anche da tre album e da alcuni tour negli USA.

Blues ballads and songs è composto da 15 tracce, undici delle quali cover, e vuole riproporre in studio l’ atmosfera che Gnola e Ragazzon creano nei frequenti concerti tenuti in coppia. Proprio per questo l’opera è volutamente scarna, a spadroneggiare sono sempre le loro chitarre e le loro voci, gli ottimi musicisti che li coadiuvano non sono mai invadenti ma adeguati all’ economia del brano. I pezzi alternano blues tradizionali, rock and roll, e ballate dall’arrangiamento comunque vicino al contry/blues. Ottima la scelta delle cover, che la dice lunga sul background musicale dei due protagonisti. Spazio quindi non solo a celeberrimi artisti come Bob Dylan (Don’t think twice it’s all right) e Van Morrison (Brown eyed girl) ma anche ad autori come J. J. Cale (River boat song), Dave Alvin (Marie Marie) e John Hiatt (Something broken). Particolare è anche l’interpretazione di Mexican divorce di Burt Bacharach. I quattro pezzi originali, composti uno a testa e due in coppia, sono assolutamente all’altezza delle cover proposte, un motivo in più per auspicare un secondo capitolo a firma Gnola e Ragazzon, ferma restando la carriera con le rispettive consolidate band.

Blues ballads and songs è quindi un ottimo lavoro, molto curato e suonato con passione. Una doverosa citazione di merito al produttore Fabrizio Scotti ed alla sua Good Music, che ci consente di ascoltare dischi di questo spessore.

IN DETTAGLIO
Produzione artistica: Fabrizio Scotti
Anno: 2010
Durata: 51:27
Etichetta: Good Music/IRD

MUSICISTI
Maurizio "Gnola" Glielmo: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, dobro, basso
Jimmy Ragazzon: voce, armonica, chitarra acustica
Riccardo Maccabruni: fisarmonica, piano
Joe Barreca: double bass, basso freetless
Max Bertagna: batteria
Elisa Monti: cori
Ileana Rinaldi: cori
Roger Mugnaini: piano

ELENCO DELLE TRACCE
01 Bye bye love
02 Confusion
03 Brown eyed girl
04 Sonora’s death row
05 Marie Marie
06 Run and hide
07 Scarlet
08 Freight train boogie
09 Mexican divorce
10 It comes me naturally
11 Don’t think twice it’s all right
12 Lazy boy
13 River boat song
14 Something broken
15 Slidin’ to your door


BRANI MIGLIORI
Brown eyed girl
Run and hide
Something broken



COLLABORAZIONI
Nicola Gervasini
ROLLING VIETNAM. Radio-Grafia Di Una Guerra

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Prefazione di Willie Nile
Introduzione di Massimo Priviero
Bibliografia di Jimmy Ragazzon

PACINI EDITORE

Jimmy Ragazzon, appassionato dell’Asia che ha attraversato in molti viaggi, ha da sempre un grande interesse per la guerra del Vietnam e d’Indocina. Ha scritto una bibliografia ponderata di 31 libri sulla guerra del Vietnam e possiede una vasta e specifica collezione di libri, video e riviste storiche sull’argomento.